13 aprile 2006

Qualcuno al posto mio direbbe "Hag Sameah"...

Quest'anno ho promesso a me stessa di non mettermi a rispiegare cos'è la Pasqua ebraica [per chi volesse sta qui].
Quest'anno mi limito a fare gli auguri.
E gli auguri vanno tutti coloro che festeggiano la "loro" Pasqua in giorni diversi, in modi diversi nell'arco di qualche settimana. A chiudere saranno gli ortodossi, il 23 Aprile, passeggiando per Venezia, coi loro lumi.
Auguri, chiunque voi siate.
L'importante è ciò che avete dentro, e vi portate appresso.
Credo sia uno dei significati profondi della parola identità.

scritto da Rachele alle 1:02 PM

3 Commenti:

Daniele dice:

Tanti auguri anche te.

Se ancora tutti oggi parliamo di pulizie pasquali (anche in senso laico), se i cattolici benedicono la casa, senza sapere che in realtà è un retagio ebraico, vuol dire che certe identità in qualche modo sopravvivono sempre, ovunque.

Perciò, senza dinstinguo, hag sameah a tutti

3:15 PM

 
paolo raffaelli dice:

Mi unisco (anche se da sporco agnostico miscredente) agli auguri per la Pasqua!

E comunque la colazione con uova sode, torta al formaggio, cioccolata calda e salame che facevo da bambino la replico diligentemente. Mi piacerebbe sapere però da che tradizione arriva, che più in là dei nonni ho il vuoto completo...

6:29 PM

 
chicchettasmack dice:

ciao,sono passata a visitare il tuo blog dopo aver visto il ruo commento sul mio!

e ti rinnovo gli auguri di una felice pasqua!!
ora vado a sbirciare la pasqua ebraica perchè ne sono incuriosita!!

6:31 PM

 

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