08 settembre 2006

Tristezza, per favore va via...

Arrivare a casa stanchi morti, sentire la solitudine, nonostante una famiglia pronta ad accoglierci con la luce negli occhi.
E' dura, moltissimo, a volte.
E' dura in un modo che non si può neppure spiegare.

E' dura sentirsi soli.
Quando ricevi telefonate di chi ti chiede qualcosa perchè vuole qualcosa da te, non perchè vuol fare qualcosa con te.
Ed è una, e sono due, e sono tre.
Qualcun altro forse ci avrebbe fatto l'abitudine, io nei momenti in cui lo metto a fuoco sento il bisogno di andare a nascondermi da qualche parte, a lasciar scendere le lacrime e a coccolare da sola la mia fragilità.
Magari cercando di comporre con gli occhi velati un numero di telefono cui risponda una voce capace di far sorridere.

E' dura vedere che chi ha tirato fango addosso su di te e sui tuoi cari non ha nessuno scrupolo a prostituirsi davanti a te vendendosi come amico pur di ottenerne un tornaconto.
E no, tu non hai lo stomaco per sopportarlo, tu senti il nervoso a fior di pelle, e haii voglia di sputare addosso tutta la sua rabbia, perchè la parte di te che è stata ferita non ha bisogno di alcuna vendetta morale.
E non sai perdonare a chi sarebbe disposto a venderti e rivenderterti un altro centinaio di volte al miglior offerente.

Poi c'è "casa" e una Principessa, due genitori, e, altrove, qualcun altro ad attenderti.
Così lasci le lacrime scorrere sotto la doccia, e ne esci con la voglia di lasciarti abbracciare e basta.
Di spegnere la testa e chiudere gli occhi lasciandoti proteggere.
Svuotando la testa dai mensieri, per qualche meraviglioso ed infinito istante.

Non so come farei, in questi giorni, senza tenermi stretta al cuore il pensiero che ci siete voi.

scritto da Rachele alle 8:26 PM

1 Commenti:

pupila dice:

tesorina...anche se ti conosco da poco su di me puoi contare..un bacio grande

9:07 PM

 

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