28 gennaio 2006

Progettino per il futuro

Ho deciso, mi scindo dall'Italia.
Vado ad occupare il campanile di S.Marco, mi costituisco regno autonomo e chiedo aiuto agli Stati Uniti e all'Onu dicendo che sono state violate le norme basilari dei miei diritti civili
A quel punto faranno la guerra e mi libereranno dall'oppressore.
Semplice, lineare, pulito.

scritto da Rachele alle 1:23 PM | 13 commenti | Trackback

Notturno

Venezia, il vento la pioggia, senso di precarietà.
Poche ore di sonno sulle spalle, qualche pensiero di troppo.
E' tutto pronto, sai cosa vorresti dire, sai cosa vorresti fare, sai, forse, ciò che vuoi. E sei libera. Di una libertà profonda che riesce a ferire talvolta. Non te ne eri resa conto, lo sei già da un po' oramai.
Nessuno ha detto che nelle cose bisogna riuscire a forza, a volte il tentativo da solo vale il tempo.
Tentar alla fine non nuoce poi così tanto.
Almeno a ventidue anni.

scritto da Rachele alle 1:12 AM | 1 commenti | Trackback

26 gennaio 2006

Sulla vittoria di Hamas

Sono circa quattro anni che tento di partire per Israele.
Per molti motivi.
Una buona amica che non vedo oramai da anni e m'invita ogni due mesi, la voglia di impiantarmi in qualche kibbutz per minimo tre mesi e di imparare l'ebraico decentemente, il desiderio di visitare luoghi che esercitano su di me un fascino irresistibile.
Ogni volta che so di avere del tempo libero nell'ordine di mesi ci penso su a lungo, poi chiudo di nuovo i miei desideri in un cassettino e dico a me stessa che prima o poi la situazione migliorerà, che se non arriverà la pace quantomeno arriverà la tranquillità.

[continua di qua]

scritto da Rachele alle 11:27 AM | 5 commenti | Trackback

25 gennaio 2006

Son problemi

Ho una palla da tennis d'orzaiolo al posto dell'occhio.
E il canale sotto casa mia è ghiacciato.
Dichiaro aperto lo stato d'emergenza.

scritto da Rachele alle 1:24 PM | 6 commenti | Trackback

20 gennaio 2006

Mac do it better

Due giorni passati a fare una presentazione in power point con le foto di mia sorella sul mio macchino piccino picciò.
E' venuta splendida, credetemi sulla parola.
Chiavetta, salva, attacca al pc.
Dire che fa schifo è essere ottimisti.

scritto da Rachele alle 11:06 PM | 6 commenti | Trackback

18 gennaio 2006

Risveglio

Vivo in una casa bianca, le pareti bianche, gli armadi bianchi i pavimenti bianchi, ho una cassettiera bianca in camera da letto, sommersa da libri piò o meno degni d'infamia e di lode.
Dormo con due finestre aperte su tre, per addormentarmi guardando la luna ed essere svegliata dalla luce naturale, o anche togliermi la soddisfazione di nascondere la testa sotto il piumone e ricominciare a poltrire.
Dalla finestra di camera mia vedo i tetti di Venezia, Vedo la Misericordia, se mi metto in punta dei piedi scorgo anche Murano, là in fondo. E' una casa fatta alla vecchia maniera, coi soffitti alti, che stai al secondo piano e già non hai nulla davanti a te. Dai balconi scruto la gente passare, scruto i canali, spio i vicini di casa, con discrezione però.
C'è neve, oggi, sui tetti che mi circondano. La luce è diversa, spettrale, fatata, vorrebbe sembrare fredda, ma mi scalda dentro. Abbraccio il mio angelo e le mostro il cielo che sembra ancora carico, pronto a sfornare altri fiocchi paffuti. Magari andassero a ricoprire tutta la città, non l'ho mai vista Venezia sommersa, se non quando avevo un anno e qualche mese e mio padre mi portava per i campi a rimanere senza fiato di fronte a quell'essere estraneo. Magari accadesse di nuovo, per te.
E tu sgambetti fino al balcone e rimani con la lingua appoggiata al vetro, estasiata, tra poco usciremo, sì, in quest'attimo di trgua degli elementi. Ti piace quando andiamo a spasso.
Non la vuoi più la mia mano per camminare, la mordi, già sembri capace di far tutto da sola, già sembra tu non abbia più bisogno di me, ma quando sei stanca corri a farti prendere in braccio, quando sei felice balzelli fino ad abbracciarmi le gambe, quando hai voglia di giocare alterni coccole e testate. E non c'è volta in cui io mi muova e tu non provi a seguirmi. Con tutto lo spazio a disposizione sembra che per te non ci sia nulla di più bello della mia camera da letto e dei miei ammenicoli con cui non vedi l'ora di giocare. Sei il mio scudiero, dice papà.
E neanche immagini quanto ogni giorno mi riempi la vita.

scritto da Rachele alle 9:47 AM | 11 commenti | Trackback

17 gennaio 2006

La posta di Rachele

Qui la storia.
La casella l'ho creata.
Ho pure deciso che sarà la rubrichina della domenica.
Adesso tocca voi mandare le letterine con i vostri dubbi su qualsiasi argomento.
Mantengo l'anonimato su richiesta, obviously.

scritto da Rachele alle 12:40 PM | 2 commenti | Trackback

Non c'è limite al peggio.

Qua lo chiamano Mozilla in lingua veneta.
Io lo definirei campagnolo.
Ma sono Veneziana, e di conseguenza stronza in quanto possidente dell'unico dialetto veneto quantomeno orecchiabile che l'Altissimo abbia donato a questa regione antimusicale.
Tuttavia non posso fare a meno di pensare inorridita a tutti coloro che lo stanno scaricando , magari entusiasti.

[From masio]

scritto da Rachele alle 10:19 AM | 9 commenti | Trackback

16 gennaio 2006

Ottimismo

La lettura perfetta per andare a dormire tranquilli.

scritto da Rachele alle 11:29 PM | 2 commenti | Trackback

Suzanne

Strano quanto la vita possa cambiarti tutto attorno ed una canzone rimanere costante.
Strano come la stessa canzone possa richiamarti alla mente momenti ed episodi che nulla hanno a che fare tra di loro, persone che mai si sono conosciute.
Strano il modo in cui la vita sa giocare a carte in maniera quasi beffarda.
E rivedi una casa, l'i-pod attaccato alle casse, i biscotti con le gocce di cioccolato, il divano letto, una lacrima la notte, i discorsi sul divano, un soprannome "ti chiamerò così, per quanto lo vorrai, fino a quando ne avrai voglia", un concerto, il Nescafe. Lo bevo ancora senza zucchero io, e lo allungo con l'acqua fredda se posso. Lo so che fa schifo, ma non riesco a farne a meno.

Ho amato istintivamente Suzanne, la conosco da tanto tempo, ma ricordo il momento in cui ci siamo incontrate e abbiamo capito quanto fossimo parte l'una dell'altra.
Avrei potuto scegliere tante altre donne, ho scelto lei.
C'è una piccola Suzanne in ognuno di noi, forse.

scritto da Rachele alle 4:49 PM | 4 commenti | Trackback

15 gennaio 2006

Quasi un anno dopo....



Le stiamo insegnando a soffiare sulla candelina.
Sia mai che arrivi impreparata davanti alla torta...

scritto da Rachele alle 4:57 PM | 2 commenti | Trackback

Malinconia

Rosicchio le unghie, nascondo l'i-pod nella manica del piumino rosso, avvolgo la sciarpa ben stretta a tentare di ripararmi dal vento.
C'è la luna piena stanotte.
Ed io che son donna lunatica dai facili sbalzi d'umore la amo.
Fa freddo a Venezia.
Cammino assorta, vorrei già essere a casa, osservo i passanti, invidio le coppie che si tengono per mano e s'abbracciano e si scambiano baci con gli occhi che ridono.
Sembrano "perfetti".
Mi chiedo se tutti i loro momenti siano così o se litighino anche loro; se si arrabbino, se magari sia la prima volta che si incontrano o se abbiano appena fatto pace.
Ogni tanto penso al fatto che non so cosa voglia dire sentirsi una piccola cosa preziosa, cui si tiene come se non esistesse nient'altro al mondo, cosa siano quelle piccole attenzioni quotidiane che scaldano il cuore, quei gesti un po' folli che fanno sentire amati,e l'equilibrio.
E torna la voglia di coccole, di tenerezza, di farsi proteggere, una volta tanto.
Cambierà, prima o poi.
Basta solo un po' di pazienza.
E del tempo.

scritto da Rachele alle 1:10 AM | 0 commenti | Trackback

13 gennaio 2006

La disoccupazione ci ha dato un bel mestiere...

Io credo alla mamma di Federico.
E mi stupisco dell'omertà e della palese volontà d'insabbiare un caso che getta fango su un'Istituzione che dovrebbe proteggere i ragazzi, non ammazzarli di botte.
Mi stupisce per l'ennesima volta il fatto che una divisa dia il diritto di percuotere impunemente qualcuno.

La legge non è uguale per tutti e gli uomini non sono tutti uguali.
Anche se non l'ho scoperto oggi.

scritto da Rachele alle 3:19 PM | 7 commenti | Trackback

12 gennaio 2006

Faccio sesso col revolver (sparo, giuro)

E' che al momento mi manca la materia prima.
Come ci si procura un'arma in questo paese?

scritto da Rachele alle 7:53 PM | 6 commenti | Trackback

11 gennaio 2006

Sono pazza di Seth Cohen

Innanzitutto secondo me è sopratutto grazie a lui se il layout di questo blog è arrivato in tempo per la puntata odierna di O.C.; provatevi voi a minacciare di scrivere su Ciccsoft i vostri deliqui post adolescenziali sul telefilm in questione e otrete ottenere qualsiasi cosa (o quasi...).
Per farla breve, a Supplente gli ebrei del mondo reale bastano e avanzano.

Torniamo al nostro, o meglio, al "mio".
L’altra sera, su un divano, guardando una delle vecchie puntete di O.C. non ho resistito. Presa dall’enfasi mi sono lasciata sfuggire un sospiro e un: “Mado’ che figo!”.
La controparte a quel punto è andata sul sicuro: “Chi Ryan?”
”Ma no, Seth Cohen”
”Dai, Ryan è un figo, Seth è lo sfigato ebreo della situazione”

Ecco. Il punto è che se qualcuno trova per la strada uno sfigato come quello (ebreo, induista, anabattista, musulmano, buddhista o shintoista che sia; testimone di Geova anche no, grazie, che c'è un limite a tutto, anche alla buona educazione, come disse la Vix) può anche portarmelo sotto casa che io scendo di bianco vestita col bouquet nuovo di zecca.

Per il resto ringraziando il cielo sono riuscita a trovare una casa dotata di televisione (a casa non ce l’ho tuttora, papà permane contrario al tubo catodico, tanto per la cronaca) per godermi le prime due puntate svaccata su un divano raggiungendo livelli d'empatia inenarrabili con il mio amato davanti a un caffè americano con tanto di piedi sul tavolino.

A questo punto della serata post orgasmo televisivo dovuto alla apparizione di Nip&Tuc immediatamente successiva al termine di O.C. ho solo un problema.
Chi mi offre una tv domani sera per le altre due puntate?

scritto da Rachele alle 12:15 AM | 11 commenti | Trackback

10 gennaio 2006

Eccomi qua firulì, firulà.

Se le diete si cominciano sempre da Lunedì, Martedì diventa di diritto un ottimo giorno per (ri)aprire un blog; io peraltro di Martedì ci sono anche nata, quindi meglio di così si muore. Lui è capricorno, ma alla fine si andrà d'accordo lo stesso; il nostro rapporto è improntato su un vicendevole regime totalitario, io sarò in balia dei suoi acciacchi tecnici e lui dei miei scleri. Finchè morte non ci separi ovviamente. (Amen)

Ho scoperto ultimamente che la tecnologia fa miracoli per le carenze d'affetto: ti crei un piccolo arsenale costituito da Blog, iPod e iBook e dopo qualche settimana ti ritrovi a parlare di loro nei termini di "le mie creature", "mio figlio", "l'amore mio bello cuccicù", il che potrebbe dirla lunga sul tuo status mentis, ma anche no.

Comunque adesso tutti in coro "Grazie Eugenio per questo bel blog, trallallà, trallallà"

scritto da Rachele alle 9:41 AM | 15 commenti | Trackback