... e io non so come vestirmi. Indosso questa sudicia maglietta bianca due taglie più grande del mio corpicino spossato da dolori allo stomaco e scosse elettriche fastidiose. Tu sei lontana e serbi con te un dono prezioso che non potrai consegnarmi questa sera e rimarrà al buio in una borsa ancora per un po'.
E' stata una settimana un po' di merda questa, bisogna ammetterlo. Non volevo trascorrerla in questo modo barbaro per poi ammalarmi sul più bello. Non volevo trascorrere così la mia penultima settimana da ventitreenne. Però è successo, ci siamo messi d'impegno ed abbiamo davvero fatto un bel lavoretto. Un bel lavoretto all'incontrario.
Allora questa sera, per perdonarci, facciamo finta che io abbia preso il primo treno, quello delle 7 e 40 che mi sono informato, e sia venuto li tutto ben vestito e profumoso. Immagina che ci siamo concessi un bagno rilassante e poi un po' di musica che piace a noi. Immagina che mi sia tolto le scarpe e mi sia comodamente rilassato sul divano bianco guardandoti cucinare (quanto è bella questa ragazza quando fa la piccola donna di casa?), perchè io non potrei essere molto d'aiuto. Una cenetta, un calice o due di vino rosso. Poi a spasso per l'incanto della tua città di notte, quando non c'è più nessun turista rompiscatole e ogni calle è un piccolo nascondiglio custode di segreti. Due chiacchiere sul molo, guardando la luna specchiarsi sul Canal Grande finchè la notte e Morfeo non ci rapiscono dalle nostre coccole.
E il giorno dopo svegliarsi alle prime luci dell'alba che irrompono timide dalla finestra e farsi un giro al mare, una corsa tra la sabbia che scotta, un bagno terrorizzante tra le meduse. E panini, birre e tanto sole.
Mettiamo che tutto questo sia accaduto tra oggi e domani, e che per cause di forza maggiore, e solo per esse, io mi trovi ora in tutt'altro posto, contorcendomi sotto delle coperte e con la testa che mi scoppia. Facciamo che come nei grossi eventi, quando si manca l'appuntamento, ci sia un rimborso. Allora stacco un tagliando e prometto che questo buono è valido per un'altra corsa, per un altro giorno, altri due, tre, ed altri ancora che verranno e saranno uno più spettacolare dell'altro che avremo voglia di gridarlo e raccontarlo a tutti quelli che incontreremo per la strada.
Con la stessa voglia di essere noi, spensierati e giovani, eternamente belli e fortunati, proprio come oggi, in questo preludio di un anniversario anomalo, ma che nei sentimenti non è meno forte di quando 15 mesi fa sceglievo di starti al fianco.
Auguri Puntini! (se scrivo "t'amo" sembra una sviolinata inutile?)
E.