16 gennaio 2006

Suzanne

Strano quanto la vita possa cambiarti tutto attorno ed una canzone rimanere costante.
Strano come la stessa canzone possa richiamarti alla mente momenti ed episodi che nulla hanno a che fare tra di loro, persone che mai si sono conosciute.
Strano il modo in cui la vita sa giocare a carte in maniera quasi beffarda.
E rivedi una casa, l'i-pod attaccato alle casse, i biscotti con le gocce di cioccolato, il divano letto, una lacrima la notte, i discorsi sul divano, un soprannome "ti chiamerò così, per quanto lo vorrai, fino a quando ne avrai voglia", un concerto, il Nescafe. Lo bevo ancora senza zucchero io, e lo allungo con l'acqua fredda se posso. Lo so che fa schifo, ma non riesco a farne a meno.

Ho amato istintivamente Suzanne, la conosco da tanto tempo, ma ricordo il momento in cui ci siamo incontrate e abbiamo capito quanto fossimo parte l'una dell'altra.
Avrei potuto scegliere tante altre donne, ho scelto lei.
C'è una piccola Suzanne in ognuno di noi, forse.

scritto da Rachele alle 4:49 PM

4 Commenti:

Dodi dice:

Ciao Chele,
condivido, a modo mio, dalla prima all'ultima riga, è la mia canzona preferita.
You will trust her for she's touched yuor perfect body with her mind.
Un bacione,
Dodi

8:27 AM

 
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