01 febbraio 2006

Le parole più belle che qualcuno abbia mai scritto per me

30/01/06, h. 7:02

Bene, anzi proprio bene non direi perchè oggi sembra essere giorno di partenze per tutti; E così se ne andò scappando dai mille problemi, reali o immaginari questo non ci è dato saperlo cari lettori, fatto stà che se ne andò.
La meta non era definita, probabilmente prese il treno che piùvelocemente l'avrebbe portata lontano, quello che più velocemente avrebbesoddisfatto il suo desiderio di fuggire dai confini di questa vita scomoda...L'ho sempre capita fin troppo bene quella ragazza, talmente bene che alle volte le dava persino sui nervi ma al contempo malgrado riuscissi a penetrare nel profondo delle sue inquietudini nella mia immaginazionela sua figura era sempre rappresentata come un gigantesco punto di domanda. Un interrogativo cosmico, sul quale scervellarsi come quando si è alleprese con qualche pagina del Sudoku, passatempo ormai indispensabile per tutte le ore di lezione, poco ingombrante, chiaro, veloce.
Ma il punto di domanda mal si scontrava con un altro punto, della stessa specie, il mio. Le due capirono che i due punti erano compatibili, anzi perfettamente adattabili l'uno all'altro, oserei dire che combaciavano a meraviglia, in fondo erano la stessa cosa, due enormi punti di domanda che alle volte si trasformavanoin meravigliosi punti esclamativi ed altre volte in ambigue parentesi. Mi è sempre piaciuto questo in lei, il fatto di avere bisogno di poche parole per comunicare, quando invece i discorsi si facevano lunghi era semplicemente per il nostro piccolo difetto di logorrea che di tanto in tanto ci colpiva ma in realtà non c'era bisogno che di poche parole.
Stima di se ne aveva molta davanti agli sconosciuti con i quali attaccava improbabili conversazioni ma davanti a sè stessa o alle persone che la conoscevano per quello che era non ne aveva per niente. O almeno era quello che voleva far credere...Chissà in questo momento potrebbe essere dovunque, ha sempre avuto infatti la peculiarità di ritrovarsi nelle situazioni più strane ed inaspettate, quelle tipiche situazioni che uno crede di poter vedere solo nei film e invece, credeteci, a lei succedevano sul serio. Mi ricordo quando la chiamai un giorno e mi rispose un tassista al posto suo...quando le scoppiò la caldaia, quando si ritrovò ad aspettare qualcuno dei suoi uomini, innumerevoli volte davanti ad un tempio ebraico per la consueta "guardia" del venerdì; aneddoti del genere frequentandola diventano all'ordine del giorno.
Ma alla fine torna sempre, è viva e pronta ad affrontare qualche nuovo imprevisto che continuamente la vita le pone di fronte. Ah donna! Sono sicura che tornerà viva anche questa volta e speriamo più forte, sempre in fedele compagnia di suo figlio, il piccolo MAC OS 15 pollici.
Buona fortuna compagna di sventure e avventure.

scritto da Rachele alle 12:18 PM

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