20 maggio 2006

notturno di primavera

Seduta alla mia scrivania, nella mia casa silenziosa mi ritrovo a piangere senza volerlo.
Lacrime tristi, lacrime amare di chi si ritrova a crollare per mancanza d'affetto, di baci, di coccole, di presenza.
Mi sono sempre chiesta cosa mi mancasse per non meritare le normali cure che solitamente si dedicano a una ragazza, alla persona cui si vuole bene.
Ogni tanto tra me e me soffro per non aver mai ballato un lento, per non essere mai stata corteggiata davvero, per non essere mai stata trattata giorno per giorno come una piccola cosa preziosa.
Perchè in fondo so che la persona con cui ho un rapporto probabilmente non si ricorda neppure che giorno era la prima volta in cui mi ha baciata.
Mentre io so di ricordare ogni momento passato assieme, ogni discorso, ogni singola parola.
Mi son sempre consolata, nella mia vita, pensando che quel che contava era la sostanza di un rapporto, ho sempre ceduto su tutte le carenze di forma, scavandomi dentro.
Poi però capita che vengano quasi le lacrime agli occhi quando un amico ti chiede di aiutarlo a scegliere un mazzo di fiori perchè vuol farsi perdonare una sciocchezza dalla sua ragazza. Non un amico a caso, quello che mai avresti pensato di dover accompagnare in un ufficio del genere.
E vedi che la forma esiste, anche dove meno te la saresti aspettata.
E ti trovi timidamente a consigliare gli stessi girasoli che tieni in cucina, sperando lei non preferisca le rose, o gli iris. Ma tu adori i girasoli.
Ed è là che ti ritrovi a pensare a tutti i rospi che hai sempre ingoiato, a volte senza neppure una scusa, con la sfrontatezza di chi sa di poter essere in fondo perdonato.
Perchè tu l'affetto giorno per giorno l'hai dato, anche quando eri lontata.
E soffri nel vedere due volte lo stesso errore come se vederti soffrire una volta già non fosse bastato.
E non riesci a ricordare cosa voglia dire essere importanti per qualcuno.
Perchè anche quando forse in fondo da qualche parte sai di esserlo fa di tutto per fartelo dimenticare, e, giorno dopo giorno sai cos'è quel nodo alla gola che ti prende in tutti i momenti in cui ti senti lasciata a te stessa, trattata come un oggetto privo di valore.
E sai che tu se fossi dall'altra parte non lasceresti che neppure una lacrime finisse rotolando sul pavimento, perchè accorreresti subito, dovessi smuovere treni, aerei e navi nel cuore della notte.
E ti senti sola, come seduta per terra sui binari di una stazione, a fissare la notte, come si fossero dmenticati di venirti a prendere.
E stai lì, a fare le tue bolle di sapone, dense di fumo, piccole lune contro la luce dei lampioni.
Forse qualcuno tornerà a prendere anche te.
A prenderti davvero.
Con un mazzo di girasoli gialli.

scritto da Rachele alle 12:22 AM

7 Commenti:

Susy dice:

Mi spiace tu sia rimasta sola stasera, averti sentita piangere disperata e sapere quali sono le conseguenze per te.
Vorrei dirti che per amare come sai amare te ci vogliono le palle e non tutti ce le hanno, ma so che quel che ti servirebbe è altro. Posso solo sperare che arrivi.
Ti voglio bene piccina, tenta di dormire ora.

3:10 AM

 
Molly dice:

"E ti senti sola, come seduta per terra sui binari di una stazione, a fissare la notte, come si fossero dmenticati di venirti a prendere."
Ecco. Ecco come mi sento.

1:56 PM

 
blu dice:

[...]

11:39 PM

 
blu dice:

..nel silenzio di prima è compreso un abbraccio e una maglietta in cotone da infeltrire con le lacrime, se vuoi, con lavanderia a carico tuo solo per farti sorridere..

11:40 PM

 
Anonimo dice:

Ci sono persone che sono lasciate da sole dagli altri, mentre altre che per scelta decidono di rimanerlo tagliando i ponti con chi invece vorrebbe starci vicino!

11:37 AM

 
Rachele dice:

qualcosa mi dice che so chi sei.
Il punto esclamativo.
Riconoscimento tramite punto esclamativo.

9:09 PM

 
alby dice:

questo tuo difficile ma bellissimo post sarebbe perfetto per questo "community blog": www.erbadelvicino.com
se ti va facci un salto
baci

5:26 PM

 

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