13 agosto 2006

Bellamore

"Bellamore Bellamore non mi lasciare
Bellamore Bellamore non mi dimenticare
Rosa di primavera, isola in mezzo al mare, lampada nella sera, Stella Polare
Bellamore Bellamore fatti guardare nella luna e nel sole fatti guardare"

C'è un suono dolce nel sentirsi chiamare "amore" da qualcuno.
Ricorda l'infanzia, la bambina che si rannicchiava nel lettone per farsi proteggere dai mali del mondo.
Son parole, son gesti, son toni.
E la bambina che è in me, che ha bisogno di lasciarsi andare con gli occhi chiusi nella certezza che quelli che ha di fronte sorridono senza dubbi, per quella bambina tutto questo è ossigeno.


"Questa notte che viene non darà dolore, questa notte passera' senza farti del male, questa notte passera' o la faremo passare.
Bellamore Bellamore non te ne andare, tu che conosci le lacrime e le sai consolare.
Bellamore Bellamore non mi lasciare tu che non credi ai miracoli ma li sai fare."

Un cd con un nome sopra, cioccolata, un libro e una coperta.
Un abbraccio lanciato al vento, bolle di sapone ripiene di fumo, una lacrima e una bottiglia di birra.
Il telefono accanto ai piedi, il balcone, il tono della voce intenerito da mesi complessi, lo smalto rosso alle unghie, ricordi dolcissimi che scaldano il cuore.
Voglia di tenerezza, di sonno che porti riposo fisico e mentale.

Bellamore Bellamore fatti cantare nella pioggia e nel sole fatti cantare.
Paradiso e veleno, zucchero e sale, Bellamore Bellamore fatti consumare
Questo tempo che viene non darà dolore, questo tempo passera' senza farti del male.
Questo tempo passera' o lo faremo passare.

Sensazione di protezione, di calore allo stomaco.
Una schiera di canzoni contro i cattivi pensieri.
E una scatola piena di ricordi di ogni tipo da coccolare.

scritto da Rachele alle 4:56 PM

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